Asma cronica: aggiunta di beta2-agonisti a lunga durata d’azione ai corticosteroidi per via inalatoria nei pazienti in età pediatrica


La prescrizione di beta2-agonisti ad azione prolungata ( LABA ) in combinazione con corticosteroidi per via inalatoria è in continua crescita per i bambini asmatici.

Un gruppo di Ricercatori del Cork University Hospital in Irlanda, ha condotto una revisione della letteratura per confrontare sicurezza e benefici legati all’aggiunta di beta2-agonisti ad azione prolungata ai corticosteroidi per via inalatoria con dose uguale o aumentata di corticosteroidi per via inalatoria in bambini con asma persistente.

Sono stati inclusi nell’analisi gli studi randomizzati e controllati che hanno valutato la combinazione di beta2-agonisti ad azione prolungata e corticosteroidi per via inalatoria rispetto a una dose uguale o aumentata di corticosteroidi per via inalatoria per un periodo minimo di almeno 28 giorni in bambini e adolescenti con asma.

L’endpoint principale era il tasso di esacerbazione che ha richiesto steroidi orali di salvataggio, mentre gli endpoint secondari includevano funzione polmonare, sintomi, eventi avversi e abbandono dello studio.

Sono stati inclusi nella revisione 25 studi che hanno rappresentato 31 confronti controllo-intervento e hanno coinvolto 5.572 bambini.

La maggior parte dei partecipanti presentava malattia non-adeguatamente controllata con la corrente dose di corticosteroidi per via inalatoria.

È stata valutata l’aggiunta di beta2-agonisti ad azione prolungata alla stessa dose di corticosteroidi per via inalatoria e a una dose maggiore di corticosteroidi.

L’aggiunta di beta2-agonisti a lunga durata d’azione ai corticosteroidi per via inalatoria è stata confrontata con la stessa dose di corticosteroidi per via inalatoria ( 400 mcg/giorno di Beclometasone o una dose inferiore in 16 dei 24 studi ).

L’età media dei partecipanti era di 10 anni e il 64% della popolazione studiata era rappresentata da maschi.

La FEV(1) media al basale è risultata l’80% del valore predetto o superiore in 10 studi; una FEV(1) dal 61% al 79% del valore predetto è stata osservata in 8 studi e non è stata riportata nei rimanenti studi.

In tutti gli studi, ad eccezione di 7, i partecipanti non sono stati controllati in modo adeguato prima della randomizzazione.

Rispetto ai corticosteroidi per via inalatoria da soli, l’aggiunta di beta2-agonisti ad azione prolungata non è risultata associata a una significativa riduzione delle esacerbazioni che hanno richiesto l’uso di steroidi orali ( 7 studi, RR=0.92 ).

Rispetto ai corticosteroidi per via inalatoria da soli, è stato osservato un miglioramento significativamente maggiore nella FEV1 con l’aggiunta di beta2-agonisti a lunga durata d’azione ( 9 studi, 0.08 litri ), ma non sono emerse differenze significative tra i gruppi riguardo a giorni liberi da sintomi, ricoveri in ospedale, qualità di vita, uso di farmaci per alleviare i sintomi ed eventi avversi.

Gli abbandoni dello studio si sono verificati in misura significativamente inferiore con l’aggiunta di beta2-agonisti a lunga durata d’azione.

Un totale di 7 studi ha valutato l’aggiunta di LABA alla terapia con corticosteroidi per via inalatoria rispetto a una dose maggiore di corticosteroidi per via inalatoria per un totale di 1.021 bambini coinvolti.

L’età media dei partecipanti era di 8 anni, con il 67% della popolazione dello studio rappresentata da maschi.

La FEV-1 media al basale è risultata l’80% del valore predetto o superiore in 2 dei 3 studi che hanno riportato questo parametro.

Tutti gli studi hanno arruolato partecipanti non-adeguatamente controllati alla dose basale equivalente o inferiore a 400 mcg/giorno di Beclometasone.

Non è stata osservata una differenza significativa nel rischio di esacerbazione che ha richiesto uso di steroidi orali con la combinazione di beta2-agonisti ad azione prolungata e corticosteroidi per via inalatoria rispetto a una doppia dose di corticosteroidi per via inalatoria ( 2 studi, RR=1.5 ).

Anche l’aumento del rischio di ricovero in ospedale con la terapia di combinazione non è risultato statisticamente significativo ( RR=2.21 ).

Rispetto alla doppia dose di corticosteroidi per via inalatoria, l’uso di beta2-agonisti a lunga durata d’azione è risultato associato a un miglioramento significativamente maggiore nel picco di flusso espiratorio al mattino ( 4 studi; differenza media [ MD ] 7.55 L/min ) e alla sera ( 3 studi, MD 5.5 L/min ), ma i dati non sono sufficienti per essere aggregati a quelli riguardanti FEV1, sintomi, uso di farmaci per limitare i sintomi e qualità di vita.

Non sono state osservate differenze significative nel rischio generale di abbandoni dello studio per tutte le cause ( 5 studi; RR=0.71 ) e in quello di eventi avversi osservati.

La crescita a breve termine è risultata significativamente maggiore nei bambini trattati con la terapia di combinazione rispetto a quelli trattati con doppia dose di corticosteroidi per via inalatoria ( 2 studi; MD 1.2 cm/anno ).

In conclusione, nei bambini con asma persistente, l’aggiunta di beta2-agonisti ad azione prolungata a corticosteroidi per via inalatoria non è risultata associata a una significativa riduzione del tasso di esacerbazioni che hanno richiesto l’uso sistemico di steroidi, ma è risultata superiore riguardo al miglioramento della funzione polmonare rispetto alla stessa dose di corticosteroidi per via inalatoria.
In modo simile, rispetto a una doppia dose di corticosteroidi per via inalatoria, la combinazione di beta2-agonisti ad azione prolungata e corticosteroidi per via inalatoria non ha mostrato un aumento significativo del rischio di esacerbazioni che hanno richiesto trattamento orale con steroidi, ma è risultata associata a un miglioramento significativamente maggiore nel picco di flusso espiratorio e nella crescita.
La possibilità di un aumento del rischio di steroidi orali di salvataggio e di ricovero in ospedale con beta2-agonisti ad azione prolungata deve essere ulteriormente esaminata. ( Xagena2009 )

Ni Chroinin M et al, Cochrane Database Syst Rev 2009; (3): CD007949


Farma2009 Pneumo2009


Indietro

Altri articoli

Tezepelumab ( Tezspire ) è un anticorpo monoclonale umano che blocca l'attività della linfopoietina stromale timica ( TSLP ). Lo...


Non esiste consenso su come ridurre i corticosteroidi orali dopo l'inizio di farmaci biologici nell'asma grave. Lo studio PONENTE ha...


Molti pazienti, la cui asma grave è causata da un'infiammazione di tipo 2, richiedono un trattamento a lungo termine con...


Le prime descrizioni dei pazienti ricoverati in ospedale durante la pandemia da COVID-19 hanno mostrato una minore prevalenza di asma...


L’uso combinato di corticosteroidi inalatori e beta-agonisti a lunga durata d'azione ( LABA ) come terapia di controllo e sollievo...


Gli antagonisti muscarinici a lunga durata d'azione ( LAMA ) rappresentano una potenziale terapia aggiuntiva ai corticosteroidi inalatori nella gestione...


Benralizumab ha dimostrato efficacia e sicurezza nei pazienti con asma grave non-controllata da corticosteroidi ad alto dosaggio per via inalatoria...


Dupilumab, un anticorpo monoclonale anti-recettore alfa della interleuchina-4 ( IL-4R alfa ), completamente umano, inibisce la segnalazione di interleuchina-4 e...


Il Tiotropio ( Spiriva ) impiegato come trattamento aggiuntivo ai corticosteroidi per via inalatoria riduce l’ostruzione delle vie aeree e...


Nei pazienti con asma grave, il Tiotropio migliora la funzione polmonare e il rischio di esacerbazione quando è aggiunto ad...